venerdì 22 ottobre 2010

Mio fratello Stefano è morto da un anno e da un anno i miei genitori ed io ci sentiamo presi in giro.

All'inizio si parlò di morte naturale, dimostrammo che non era così.

Allora si cominciò a parlare di caduta dalle scale, dimostrammo che non c'era stata nessuna caduta.

Quindi si parlò di anoressia e sieropositività e poi ancora di Stefano che si era lasciato morire, mentre alla nostra famiglia non importava niente di lui, dimostrammo che niente di tutto questo era vero.

Oggi si parla di fratture pregresse e malformazioni, che evidentemente Stefano non sapeva di avere, tanto da condurre una vita normale. Poi però improvvisamente, poche ore dopo l'arresto non riesce più nemmeno a tenersi in piedi e gli vengono somministrate dosi molto elevate di antidolorifico. Oggi si dice che Stefano è morto solo perché abbandonato dai medici. Ma di cosa è morto mio fratello, di cosa secondo il PM?!!

Lui si sente sotto pressione! E che ci posso fare io?!! Devo ignorare il fatto che tutti i medici ed infermieri che hanno visitato mio fratello abbiano visto le sue reali condizioni? Devo ignorare le foto? Ma ci rendiamo conto di ciò che sta accadendo, non per la sentenza ma per la sola possibilità di contestare questi fatti agli imputati? Di quali pressioni parla il PM? Non certo le mie! Io mi limito solo a dire ciò che è successo. Allora i PM dei casi Scarzi, Meredith, Garlasco, G8 che devono fare o dire? Allora diciamo che l'opinione pubblica deve essere tenuta all'oscuro da questi casi quando lo decide il PM?

Io mi limito a dire la verità e nel farlo non offendo nessuno. Non critico il lavoro del PM ma l'assurda perizia sulla quale si basa l'accusa. Ma di cosa stiamo parlando? Di un consulente che dichiarava al Tg5 che il suo compito sarebbe stato quello di dimostrare la totale responsabilità dei medici, e questo ancora prima di iniziare le operazioni peritali!

E ieri torna a pronunciarsi l'On. Giovanardi (lo stesso che aveva definito mio fratello "larva umana"), che fa parte del governo, a fronte delle gravi dichiarazioni rilasciate dal PM durante l'ultima udienza (la stessa dopo la quale i miei genitori ed io venivamo scortati fuori dal tribunale, vicenda per la quale oggi ho presentato formale denuncia alla Procura della Repubblica di Roma, per sapere che l'ha disposta e perché) dove si fa esplicito riferimento a condizionamenti esterni. Prendo atto che per l'On. Giovanardi la sentenza è già scritta! A lui rispondo che non è certo nostra intenzione e non ci divertiamo a "metterci in conflitto con la pubblica accusa", come non ci divertiamo per niente a ripetere da un anno le stesse cose, la semplice, evidente verità... che ancora si vuol negare. Ma che ne sa Giovanardi di tutto questo?!!
Oggi muori in condizioni terribili...
Oggi si dice che in fin dei conti nei sotterranei del tribunale non ti è accaduto nulla o poco più...
Oggi siamo noi ad essere sotto accusa e scortati fuori dal tribunale, anziché coloro che ti hanno fatto questo...

giovedì 21 ottobre 2010

Il 22 ottobre 2009 Stefano moriva, senza averci vicini, ma solo perché ce l'hanno impedito. A un anno di distanza, venerdi 22 ottobre 2010, la nostra famiglia continua a non abbandonarlo e vuole ricordarlo così.

mercoledì 13 ottobre 2010

Lettera al Santo Padre Benedetto XVI


Amatissimo Padre,
da diverso tempo porto nel cuore il desiderio di scriverLe ma non l'ho fatto prima per timore di disturbarLa.
Sono Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano Cucchi.
Tra pochi giorni verrà celebrata nella nostra Parrocchia, nella zona sud-ets di Roma, la funzione commemorativa per la morte di mio fratello, avvenuta un anno fa. Aveva appena compiuto trentuno anni.
Mi rivolgo a Lei perché quando sembra impossibile trovare una consolazione terrena al nostro dolore, l'unico vero conforto ci arriva dalla fede. Nel momento di maggiore disperazione sono state proprio le parole di un Parroco e di un Vescovo della Chiesa a darmi la forza di andare avanti.
Mio fratello Stefano è stato vittima del pregiudizio. E' stato picchiato da coloro che dovevano tutelarne i diritti perché era un tossicodipendente, quindi di diritti non ne aveva come se non fosse stato un essere umano. Poi è giunto in ospedale dove dei medici l'hanno lasciato morire dopo un martirio durato sei giorni, tra dolori insopportabili, nello sconforto e nella solitudine, chiedendosi perché tutti, compresi i suoi cari, lo avessero abbandonato. Non era così, ma mio fratello lo avrà pensato quando poche ore prima di morire ha chiesto una Bibbia. Mi consola il fatto che Stefano sia morto in pace con Dio.
So che la vera giustizia non è quella terrena e so anche che il Signore ci insegna a perdonare. Ma per compiere il percorso che conduce al perdono è necessario conoscere la verità e ottenere giustizia anche su questa terra, non per desiderio di vendetta, ma perché il sacrificio di Stefano e della mia famiglia non sia stato vano. Perché il nostro dolore possa aiutare qualcun altro in futuro.
E' una strada lunga e difficile quella che forse mi condurrà a restituire dignità a Stefano, ho sentito tante menzogne e tante ne sentirò.
Chiedo a Lei, Santo Padre, se è il caso di continuare in una battaglia di giustizia di fronte a persone che fanno finta di non vedere una realtà così evidente.

Con rispetto.
Ilaria Cucchi

domenica 10 ottobre 2010


Queste le "lesioni lievi" che secondo qualcuno non sono la causa della morte di mio fratello, che alla fine s'è spento solo perché abbandonato dai medici.


Chiunque abbia un minimo di buon senso capisce quanta ipocrisia c'è in tutto questo. Come possono due fratture gravi alla schiena (è ben visibile nelle lastre un frammento osseo che si distacca dalla vertebra L3 e penetra nel midollo) essere considerate lesioni lievi? Se così fosse perché Stefano, che al momento del suo arresto stava benissimo, si sarebbe poi ammalato al Pertini fino a morire sei giorni dopo? Quelle lesioni hanno ucciso Stefano, questa è l'unica verità! Questo il motivo per cui chiediamo che venga fatta un'altra perizia, che sia più credibile. Voglio arrivare ad un processo dove un giudice dovrà stabilire quali sono TUTTE le responsabilità e voglio arrivare ad una vera giustizia per la morte di mio fratello.

mercoledì 6 ottobre 2010


"La lettera che avevamo tanto inseguito, e che solo per caso eravamo riusciti a recuperare, non spiegava quello che era successo. Ma in ogni caso era ed è la prova che mio fratello voleva continuare a vivere. Invece è morto. Forse pensando di essere stato abbandonato dalla sua famiglia, mentre semplicemente non ci lasciavano entrare.
Vorrei potergli dire che non era solo.
Hanno provato a farci credere che 's'è spento' come fosse una cosa normale, perché s'era lasciato andare. Ma non è così. Mio fratello Stefano è morto per responsabilità di qualcun altro e io, Ilaria Cucchi, vorrei sapere di chi. E perché."

venerdì 1 ottobre 2010

Buon compleanno

Il primo ottobre sarebbe stato il tuo trentaduesimo compleanno, invece sei morto quasi un anno fa.
Ricordo la tua ultima festa, la gioia, la soddisfazione, la tua amorevolezza nell'organizzare una cena che fosse adatta anche a me, tua sorella, che aveva da poco scoperto di essere celiaca. Lo ero io, non tu come hai detto ai medici del Pertini, forse per prenderti qualcosa di me, forse per sentirmi vicina. Non importa, in quel momento mi hai pensata!
E poi la torta, con quella candelina che proprio non voleva accendersi. La usiamo il prossimo anno, abbiamo detto. A pensarci ora vengono i brividi.
Sei nel mio cuore, ora e sempre.