giovedì 3 giugno 2010

MUNICIPIO VI APPROVA MOZIONE

Roma, 31 mag - Il VI municipio di Roma chiede al sindaco Alemanno ed alla sua Giunta di costituire il Comune parte civile nel futuro processo legato alla morte di Stefano Cucchi. Il consiglio municipale ha infatti approvato oggi all'unanimità una mozione che impegna Alemanno «a garantire il massimo del coinvolgimento possibile della comunità cittadina affinché tale vicenda dai contorni inumani possa almeno servire come monito alle coscienze di tutti che nessuno è sopra la legge, a chiunque è negato l'arbitrio e che il rispetto della vita umana è l'unica certezza indiscutibile in uno stato di diritto e democratico». Durante la seduta, che si è svolta nella sede di piazza della Marranella, è stato anche approvato un ordine del giorno che istituisce un memoriale dedicato a Stefano. Probabilmente si tratterà di una competizione di boxe, sport amato dal giovane. «La mozione - ha affermato il presidente Giammarco Palmieri - non è un atto di solidarietà, nè di vendetta ma un atto opportuno e doveroso perchè la presenza istituzionale al processo, rappresenta tutti i cittadini. Si combatte con la giustizia e le armi devono essere quelle della solidarietà civile. Certo non sta a noi la ricerca dei colpevoli ma la sensazione di sentirsi indignati perchè quando è lo stato o le istituzioni a rendersi in qualche modo 'colpevolì le persone, i cittadini, si sentono indifesi. È un documento che più di ogni altro ci impegna a nome di tutti i cittadini del municipio VI che chiedono giustizia per Stefano e per la sua famiglia». Nell'aula consiliare erano presenti anche il padre e la sorella del giovane, Ilaria e Giovanni Cucchi. «La violenza - ha detto il papà di Stefano, Giovanni - non si combatte con la violenza ma con la tolleranza e l'aiuto civile. Siamo grati al Comune ed alle istituzioni per questo documento. Non vogliamo vendetta ma verità e giustizia». La mozione dovrebbe arrivare anche in aula Giulio Cesare e calendarizzata per le prossime sedute di lavoro.

1 commento:

  1. Un atto doveroso. Un memoriale puglistico. Si liquida la boxe come violenta, quando invece in altri sport si fanno le peggio cose, in campo e fuori. Il pugilato è basato sulla lealtà, sul senso del dovere, sul rispetto. Tutti valori nobilissimi che sono stati negati a Stefano. Non ha nemmeno potuto gettare la spugna, né essere assistito. Ilaria, Giovanni, sul ring della giustizia dovete vincere voi: non, appunto, per vendetta, ma per la verità. Io tifo per voi e ogni volta che penso alla boxe, mi sento vicino a Stefano e al suo splendido sorriso.

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