"La lettera che avevamo tanto inseguito, e che solo per caso eravamo riusciti a recuperare, non spiegava quello che era successo. Ma in ogni caso era ed è la prova che mio fratello voleva continuare a vivere. Invece è morto. Forse pensando di essere stato abbandonato dalla sua famiglia, mentre semplicemente non ci lasciavano entrare.
Vorrei potergli dire che non era solo.
Hanno provato a farci credere che 's'è spento' come fosse una cosa normale, perché s'era lasciato andare. Ma non è così. Mio fratello Stefano è morto per responsabilità di qualcun altro e io, Ilaria Cucchi, vorrei sapere di chi. E perché."
Vorrei potergli dire che non era solo.
Hanno provato a farci credere che 's'è spento' come fosse una cosa normale, perché s'era lasciato andare. Ma non è così. Mio fratello Stefano è morto per responsabilità di qualcun altro e io, Ilaria Cucchi, vorrei sapere di chi. E perché."
Vorrei dirti che neache tu sei sola, hai tutta la mia solidarietà e aspetto come te che venga fatta giustizia.
RispondiEliminaMaurizio
Credo che il tuo libro sia una vera e propria lezione di vita che ogni essere umano dovrebbe apprendere. Sono una ragazza di sedici anni che da grande vorrebbe riuscire ad aiutare le persone che,come Stefano,sono in carcere e non possono godere dei diritti che per legge spettano ad ogni detenuto. Il tuo libro ha motivato ancora di più miei progetti per il futuro. Un grazie di cuore per ciò che,in ogni tuo intervento, ci segni.
RispondiEliminaIlaria
non c'è niente da dire di fronte a tanta sofferenza...penso a te Ilaria così forte e coraggiosa , penso a Stefano così indifeso di fronte a tanta cattiveria. per quanto possa esserti di aiuto, sono con te
RispondiEliminaS.
Ciao,
RispondiEliminami sento di esprimerti la mia solidarietà. Ti stimo molto per quello che fai, continua a lottare, non sei sola. Grazie per l'esempio di forza e coraggio che stai dando.
Serena
E ti diranno parole
RispondiEliminarosse come il sangue, nere come la notte;
ma non è vero, ragazzo,
che la ragione sta sempre col più forte; io conosco poeti
che spostano i fiumi con il pensiero,
e naviganti infiniti
che sanno parlare con il cielo.
Chiudi gli occhi, ragazzo,
e credi solo a quel che vedi dentro;
stringi i pugni, ragazzo,
non lasciargliela vinta neanche un momento;
copri l'amore, ragazzo,
ma non nasconderlo sotto il mantello;
a volte passa qualcuno,
a volte c'è qualcuno che deve vederlo.
Sogna, ragazzo sogna
quando sale il vento
nelle vie del cuore,
quando un uomo vive
per le sue parole
o non vive più;
sogna, ragazzo sogna,
non cambiare un verso
della tua canzone,
non fermarti tu.
Lasciali dire che al mondo
quelli come te perderanno sempre;
perchè hai già vinto, lo giuro,
e non ti possono fare più niente;
passa ogni tanto la mano
su un viso di donna, passaci le dita;
nessun regno è più grande
di questa piccola cosa che è la vita
E la vita è così forte
che attraversa i muri senza farsi vedere
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare;
la vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire
Sogna, ragazzo sogna,
quando lei si volta,
quando lei non torna,
quando il solo passo
che fermava il cuore
non lo senti più ;
sogna, ragazzo, sogna,
passeranno i giorni,
passerrà l'amore,
passeran le notti,
finirà il dolore,
sarai sempre tu ...
Sogna, ragazzo sogna,
piccolo ragazzo
nella mia memoria,
tante volte tanti
dentro questa storia:
non vi conto più;
sogna, ragazzo, sogna,
ti ho lasciato un foglio
sulla scrivania,
manca solo un verso
a quella poesia,
puoi finirla tu.
Cara Ilaria, ascoltando i versi della canzone di R. Vecchioni ho pianto. Pianto di rabbia e di delusione. Rabbia perchè un Uomo non puo' morire per mano di chi dovrebbe tutelarlo. Delusione perchè la giustizia non puo' essere negata ad un Uomo. E non puo' essere negata alla Sua famiglia, ai Suoi amici e a tutti quelli che sono vicini a Lei e alla Sua battaglia. Quando i giornali e le televisioni non parleranno piu' della Sua lotta, quando non scriveremo piu' sui blog(s) dedicati a Stefano, Lei non si arrenda.
Marco Caria
Cara Ilaria, ho letto il tuo libro. Sono una madre che ti capisce a fondo, sto vivendo gli stessi momenti terribili. Certo da mamma e non da sorella, ma questo mi fa dire che sei una ragazza veramente responsabile e matura. Posso sapere cosa avete passato tu e la tua famiglia e ti posso dire per ora solamente che la situazione dei detenuti italiani e' da terzo mondo. Mi fermo qui. Mi piacerebbe scriverti in privato e tenere un contatto con te per starti vicina nella tua coraggiosa battaglia.
RispondiEliminaCon stima
Lorena Lattuada
Ciao Ilaria, ho letto in un solo giorno il tuo libro immaginando mentre leggevo quello che tuo fratello ma anche voi, la sua famiglia, stavate passando. E' assurdo morire così per mano di animali!Quello che io ho provato dopo aver letto il libro è tanta rabbia e solidarietà nei confronti tuoi e dei tuoi genitori. I responsabili devono pagare! un abbraccio SIMONA
RispondiEliminaIlaria, non trovo parole adatte a esprimere sentimenti o pensieri degni di lasciare traccia scritta. Vorrei però lasciare comunque un segno, poichè più volte durante questo anno ho pensato a Stefano, il più delle volte perchè a ricordarmene è stato un articolo di giornale, il più delle volte per merito suo.
RispondiEliminaLeggerò prestissimo il suo libro, vorrei condividere almeno in minima parte la sofferenza sua e della sua famiglia.
Salve a tutti, avrei bisogno di un'informazione importante. Dovrei conttattare Ilaria Cucchi, per invitarla come ospite, ad un evento scolastico in provincia di Rieti.
RispondiEliminaGrazie a tutti per l'attenzione