Contro ogni abuso… in strada, allo stadio, nelle città!
Incontro con la Famiglia Cucchi e la Famiglia Sandri
Sabato dalle 17 e per la durata di due ore avremo ospiti in un dibattito il padre di Gabriele Sandri e la Famiglia Cucchi , due famiglie distrutte dal dolore causate per mano di chi serve lo stato in maniera sbagliata e abusando del loro potere!
Sarà un momento importante sia per noi, Curva Nord 1907, che per loro: noi avremo la fortuna di conoscere la verità sui fatti e su quanto accaduto in quei tragici giorni, loro potranno continuare a raccontare ed a tenere viva la memoria. Il silenzio ed il rischio che tutto cada nel dimenticatoio sono i più pericolosi dei nemici in questi casi
Il padre di Sandri ha voluto in tutti i modi esserci per ringraziarci di quanto fatto in quel 11 novembre 2007: a Bergamo, come dovrebbe essere ovunque!, la vita di un ragazzo è stata ed è molto più importante di una semplice partita di calcio tra Atalanta e Milan. Per questo ci è sembrato doveroso rispettare la morte invece di vedere correre qualche giocatore su un campo!
Durante l’anno abbiamo invece trattato più volte sulla nostra fanzine la storia di Stefano Cucchi, un ragazzo ucciso nel carcere di regina coeli: le mani insanguinate sono quelle di qualche poliziotto prepotente, violento e cinico e di qualche medico che ha trattato tutto con superficialità. Ci sembrava e ci sembra importante dar seguito alle parole i fatti: per questo abbiamo invitato da noi i genitori di Stefano, per toccare con mano il problema degli abusi!
Siamo convinti che Sandri, pur essendo laziale, e Cucchi, pur non essendo da stadio, ci riguardano, perchè i sopprusi non hanno differenza se subiti in trasferta, in carcere o in strada. Se qualcuno sbaglia è giusto che paghi, ma che paghi nella maniera giusta e nel rispetto dei diritti umani!
Non ci tireremo mai indietro su queste lotte e continueremo ad andare a cercare la verità invece che accettare comodamente il falso che ci vogliono mettere in testa. Siamo stanchi di vedere ragazzi perdere la vita per mano dello stato e poi essere uccisi 1000 altre volte da media e giornali per coprirne i colpevoli. Continueremo a tenere vivo il ricordo di queste storie denunciandole in maniera attiva. Basta casi Cucchi e Sandri, basta vicende analoghe: da Aldrovandi a Colombi passando per Furlan che hanno pagato con la vita. Oppure Paolo, ragazzo rimasto invalido al 90% dalle manganellate prese a Verona, o alle botte con cui noi abbiamo avuto a che fare a Roma dai reparti della celere. Non esiste che un caso che sia diverso da un altro: gli abusi sono ovunque e riguardano tutti. Dall’ultras al tifoso al semplice cittadino. Si potrebbe storcere il naso e chiedersi l’attinenza fra queste cose e noi, ultras ed Atalanta. Si potrebbe argomentare non per uno ma per cinque volantini. Ma il tutto si può riassumere in uno slogan che si usa spesso ma che solo slogan non è… ULTRAS NELLA VITA, NON SOLO ALLA PARTITA. Perché essere ultras significa sì stadio, partita, amicizia, aggregazione, solidarietà (Rwanda, L’Aquila, Elisa) ma anche dare voce a chi è vittima della repressione, non tacere davanti al fatto scandaloso che i colpevoli come sempre non paghino le proprie colpe
CONTRO OGNI REPRESSIONE SEMPRE…
ULTRAS ATALANTA!!!
Vi aspettiamo tutti al dibattito Sabato 10 luglio ore 17:00 presso uno stand della festa!!!
Incontro con la Famiglia Cucchi e la Famiglia Sandri
Sabato dalle 17 e per la durata di due ore avremo ospiti in un dibattito il padre di Gabriele Sandri e la Famiglia Cucchi , due famiglie distrutte dal dolore causate per mano di chi serve lo stato in maniera sbagliata e abusando del loro potere!
Sarà un momento importante sia per noi, Curva Nord 1907, che per loro: noi avremo la fortuna di conoscere la verità sui fatti e su quanto accaduto in quei tragici giorni, loro potranno continuare a raccontare ed a tenere viva la memoria. Il silenzio ed il rischio che tutto cada nel dimenticatoio sono i più pericolosi dei nemici in questi casi
Il padre di Sandri ha voluto in tutti i modi esserci per ringraziarci di quanto fatto in quel 11 novembre 2007: a Bergamo, come dovrebbe essere ovunque!, la vita di un ragazzo è stata ed è molto più importante di una semplice partita di calcio tra Atalanta e Milan. Per questo ci è sembrato doveroso rispettare la morte invece di vedere correre qualche giocatore su un campo!
Durante l’anno abbiamo invece trattato più volte sulla nostra fanzine la storia di Stefano Cucchi, un ragazzo ucciso nel carcere di regina coeli: le mani insanguinate sono quelle di qualche poliziotto prepotente, violento e cinico e di qualche medico che ha trattato tutto con superficialità. Ci sembrava e ci sembra importante dar seguito alle parole i fatti: per questo abbiamo invitato da noi i genitori di Stefano, per toccare con mano il problema degli abusi!
Siamo convinti che Sandri, pur essendo laziale, e Cucchi, pur non essendo da stadio, ci riguardano, perchè i sopprusi non hanno differenza se subiti in trasferta, in carcere o in strada. Se qualcuno sbaglia è giusto che paghi, ma che paghi nella maniera giusta e nel rispetto dei diritti umani!
Non ci tireremo mai indietro su queste lotte e continueremo ad andare a cercare la verità invece che accettare comodamente il falso che ci vogliono mettere in testa. Siamo stanchi di vedere ragazzi perdere la vita per mano dello stato e poi essere uccisi 1000 altre volte da media e giornali per coprirne i colpevoli. Continueremo a tenere vivo il ricordo di queste storie denunciandole in maniera attiva. Basta casi Cucchi e Sandri, basta vicende analoghe: da Aldrovandi a Colombi passando per Furlan che hanno pagato con la vita. Oppure Paolo, ragazzo rimasto invalido al 90% dalle manganellate prese a Verona, o alle botte con cui noi abbiamo avuto a che fare a Roma dai reparti della celere. Non esiste che un caso che sia diverso da un altro: gli abusi sono ovunque e riguardano tutti. Dall’ultras al tifoso al semplice cittadino. Si potrebbe storcere il naso e chiedersi l’attinenza fra queste cose e noi, ultras ed Atalanta. Si potrebbe argomentare non per uno ma per cinque volantini. Ma il tutto si può riassumere in uno slogan che si usa spesso ma che solo slogan non è… ULTRAS NELLA VITA, NON SOLO ALLA PARTITA. Perché essere ultras significa sì stadio, partita, amicizia, aggregazione, solidarietà (Rwanda, L’Aquila, Elisa) ma anche dare voce a chi è vittima della repressione, non tacere davanti al fatto scandaloso che i colpevoli come sempre non paghino le proprie colpe
CONTRO OGNI REPRESSIONE SEMPRE…
ULTRAS ATALANTA!!!
Vi aspettiamo tutti al dibattito Sabato 10 luglio ore 17:00 presso uno stand della festa!!!
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