Fa un certo effetto vedere che un centro professionale, che da settembre formerà 25 operatori penitenziari in "cultura dell'accoglienza", viene intitolato a mio fratello, come già era successo con il giardino "Stefano Cucchi" nel X° Municipio del Comune di Roma ed anche con il murales che lo raffigura, recentemente realizzato in una piazza del nostro quartiere.
Sono tutti segni della solidarietà che circonda la mia famiglia, della presa di coscienza da parte di un gran numero di persone, senza la quale forse oggi non saremmo ad un passo dalla verità (tutta la verità, spero!). Stefano ne sarebbe contento, e anch'io lo sono, anche se ne avrei fatto volentieri a meno: volevo mio fratello vivo, non il suo nome nelle targhe! Queste cose sono importanti, come lo è continuare a parlarne... il solo modo per dare un senso alla sua tragica morte, che non si cada nell'oblio rischiando che cali il silenzio su un dramma che chiede giustizia, e perché non succeda ancora.
http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-15:29/2232
http://www.vignaclarablog.it/2010070811194/cassia-intitolata-a-stefano-cucchi-la-scuola-del-sociale-della-provincia-di-roma/
Dev'essere una bella soddisfazione per voi. Ciò testimonia che non tutto il popolo dorme
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