mercoledì 28 settembre 2011

Noi non apparteniamo a partiti, noi non siamo dei politici, noi siamo persone normali, siamo madri sorelle figlie
Impiegate operaie libere professioniste casalinghe, e abbiamo dovuto subire la tragedia di dover fare i conti con la giustizia italiana.

Questa giustizia guarda solo i ricchi e i potenti

Questa giustizia ignora in modo imbarazzante i diritti delle vittime dei reati e li calpesta

Questa giustizia processa più facilmente le vittime e i familiari di stato piuttosto che i loro carnefici

Siamo stanche di sentirci dire che la Legge è uguale per tutti quando non è assolutamente vero

Siamo stanche di sentir parlare di riforma della giustizia e di processi brevi processi lunghi legge bavaglio e questa legge sulle intercettazioni

Questi sono problemi dei politici, non nostri

Di giustizia si muore e i processi sono insostenibili tanto per le vittime del reato quanto per imputati non in possesso di risorse adeguate

Noi chiediamo a tutte le vittime dei reati di Stato, o comunque di Potere, alle vittime della giustizia italiana, di protestare con noi perché le intercettazioni vengano salvaguardate, le leggi bavaglio cassate,
e i politici si occupino dei problemi di giustizia della gente e non dei loro personali.

Le intercettazioni sono un problema dei potenti, non della gente per bene.

Non si fa giustizia nel modo riservato a me, a ilaria cucchi, a domenica ferulli, lucia uva e tantissimi altri che vorremmo si unissero a noi.

Vogliamo pubblici ministeri affamati di verità
Vogliamo giudici sereni, imparziali ma anche custodi del rispetto dell’immenso dolore dei familiari delle vittime.
Insomma vogliamo i giudici e i pubblici ministeri del processo Aldrovandi anche per gli altri.

Vogliamo che i parlamentari facciano gli straordinari per approvare la legge sulla tortura visto che l’Italia è l’unico Paese che si è rifiutato di farla nonostante l’articolo 13 della Costituzione che lo impone, e non per cancellare o nascondere le intercettazioni che mettono in imbarazzo buona parte dei loro colleghi.

Pertanto chiediamo il sostegno di tutti coloro che non hanno avuto giustizia dallo Stato o peggio sono stati uccisi.

Noi saremo davanti a Montecitorio quando inizierà la discussione di questa ennesima vergognosa legge ad personam in materia di giustizia.

24 commenti:

  1. Anche NOI ci saremo Ilaria... a presto, un abbraccio. Mauro.

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  2. ciao ilaria sono dei bastardi tieni duro!!!

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  3. Gentile Ilaria
    Mi chiamo Manuela Lozza e sono una giornalista di Varese. Mi piacerebbe mettermi in contatto con voi in merito alla lettera che avete recentemente scritto. Potreste postare una mail a cui scrivervi?
    Grazie di cuore
    Manuela

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  4. Quello che è successo è davvero assurdo, non posso neanche lontanamente immaginare il dolore e la frustrazione che state provando tu e la tua famiglia..ho un fratello e penso che se gli accadesse una cosa del genere anch'io mi batterei per lui.
    Sei una donna forte e coraggiosa, ti ammiro davvero tanto.
    Ti abbraccio e sono vicina a te e alla tua famiglia.
    Cristina

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  5. mi permetto di segnalare un link:

    http://www.portadimare.it/cronaca/5639-foto-manifesto-a-nardo-in-ricordo-di-stefano-cucchi-giovane-italiano-ucciso-nelle-patrie-galere

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  6. le bacche del potere

    Conosco due ragazzi del Belgio a Cuneo nel 2004. Li ritrovo sul sito di "chi l'ha visto": morti.

    www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/Corpi_senza_nome/ContentSet-b9ff3ef4-bbde-...

    Conosco Elke e Vincent a Cuneo, chiedono l'elemosina in Piazza Galimberti. Hanno uno zaino e un aspetto da intellettuali, non sono repellenti. Li invito a chiedere di prestare servizio di volontariato all'ILTK di Pomaia. Un Lama tibetano importante è atteso per settembre e stanno cercando di costituire un gruppo ben nutrito di volontari (vitto e alloggio più insegnamenti in cambio di qualche ora di lavoro al giorno). Li ritrovo a Pomaia nel settembre del 2004. Trascorriamo insieme il periodo del ritiro. Torno in dicembre e mi viene detto che Elke e Vincent sono andati via da qualche giorno. Il video del ritiro di settembre è stato stranamente smarrito. I miei rapporti con l'istituto degenerano sempre più in modo inspiegabile.

    Sui cadaveri sono rinvenuti nastrini e fasce rosse, doni del Lama a tutti i praticanti (ecco un link utile per capire come avviene un'iniziazione: www.mystictv.org/kalachakra.it).Centinaia di persone li hanno visti, nessuno formula illazioni sensate. Vincent figura come uno squinternato ed Elke come una bambolina infatuata del mostro. Vanno ricercate qui le cause? http://archiviostorico.corriere.it/1996/agosto/08/sfracello_sugli_scogli...

    Hanno visto qualcosa che non dovevano vedere? Non erano degli sprovveduti: le bacche le hanno mangiate volontariamente?

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  7. il precedente post riguarda ELKE MEYVIS. GRAZIE

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  8. Ciao Ilaria, e' stato un immenso piacere e un grande onore per me incontrarti per caso ieri pomeriggio. Lottare contro qualcosa di molto piu' grande e potente di noi e' prerogativa delle grandi persone... e tu lo sei.
    Ti auguro tantissimi momenti felici nella tua vita perche' te li meriti tutti!

    Un abbraccio

    Nando Ciciriello

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  9. Vorrei mettermi in contatto con lei per un caso di fanta suicidio verificatosi a Sassari nel carcere di San Sebastiano di cui è stato vittima mio fratello ,e che ho dovuto affrontare da solo all eta di 25 anni.avendo letto che lei sará in Sardegna a novembre gradirei solo raccontarle la mia storia infangata da giornali e che mi ha visto sopraffatto dalla logica,prima dello scarica barile, e poi di coprire il collega,con affermazioni ritrattate e tutto quello squallido meccanismo atto a togliere l'umanità e la dignità di chi non c'è più.vorrei solo che i miei conterranei sapessero realmente come si è svolto un processo iniziato con articoli bugia in prima pagina e concluso con trafiletti a pag 32.mio fratello lascia una madre morta dopo poco per il dolore di essegli sopravvissuta,me,e un figlio che a oggi ha 17 anni e il ricordo del padre in una foto.
    Una struttura carceraria prende in consegna la vita di chi ospita non il suo diritto ad esistere



    Le lascio la mail e il numero di telefono :jonaprimo@hotmail.es. 3209112570

    Mi scuso per aver usato questo spazio ma non ho trovato una mail dove poterle scrivere la ringrazio anticipatamente per l'attenzione e per l'impegno a rendere questo paese un posto semplicemente più giusto

    Gionata Catta

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  10. Ilaria, ho letto che c'e un documentario su Stefano, il 2 novembre ci sarà l'opportunità di vederlo, giusto?
    Io sono nella Galizia (sono galiziana) ma ho comprato il tuo libro e ho visto e letto tutto quello che è successo. Vorrei sapere se il documentario ci sarà disponibile su internet, youtube o se ci sarà qualche mezzo per poterlo vedere pure io da questa parte del mondo.

    Un abbraccio forte e tanta forza.

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  11. Buongiorno Ilaria.
    Mi chiamo Fiorino Iantorno. Vivo a Siena dove insieme ad amici di diverso credo politico orfani della Politica stiamo organizzando una serie di momenti per riflettere e pensare. Soprattutto apralre delle cose che non si vedono o nn fanno vedere più. La storia di Stefano grazie alla tua forza non è finita nell'oblio. Ho letto stamani di questo documentario. Ci chiedevamo se era possibile averti a Siena per la proiezione ed organizzare una serata dove possiamo accendere un riflettore sulla vicenda di tuo fratello e su tante altre storie. E' possibile? Ci interessa soprattutto la tua presenza. Con stima
    fiorino iantorno
    fiorinoiantorno@gmail.com

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  12. Ciao Ilaria,

    mi chiamo Annalisa e vivo a Londra. Ho lavorato come amministratrice per una organizzazione di diritti umani che si chiama REDRESS. E' un'organizzazione molto seria, composta principalmente da avvocati di fama internazionale, che si occupa di difendere gratuitamente casi di tortura avvenuta per mano di un governo o di un agente di un governo. Hanno difeso casi in tutto il mondo, soprattutto in Africa, Asia e America Latina, anche se hanno casi anche nella "civilissima" Europa. Quello che fanno e' portare il caso davanti a Corti Europee o Internazionali nei casi in cui la guistizia nazionale non abbia soddisfatto i diritti della vittima, o dei suoi familiari.

    Non so quanto tempo durera' il processo, ma in caso tu non sia soddisfatta di come sono andate le cose ti consiglio di contattarli o di contattare me che li conosco personalmente (avendoci lavorato).

    Il sito internet e' qua sotto:

    http://www.redress.org/

    Spero giustizia sia fatta.

    Un abbraccio da Londra
    Annalisa
    annalisa.renna@yahoo.com

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  13. Gentilissima Ilaria, ci piacerebbe ricevere il documentario "148 Stefano. Mostri dell'inerzia" in concorso ad EIFF 2012. Scusi se utilizziamo questo blog ma non avevamo al momento altro modo per contattarLa.
    La e-mail della Direzione eiff.direzione@libero.it

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  14. Grazie per il suo impegno.
    Ho citato questo post qui: http://noblogo.livejournal.com/207436.html

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  15. Per quanto poco possa servire ti mando un abbraccio.

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  16. Spett. famiglia Cucchi,

    Sono il papà di Alessio Burtone e vi scrivo perché sento il bisogno di manifestarvi la mia solidarietà.

    Dopo aver appreso dai giornali l'ennesimo affronto delle istituzioni nei vostri confronti nonchè l'assoluta mancanza di rispetto verso Stefano,
    vorrei che sappiate che c'è gente come la mia famiglia che sa quanta ingiustizia c'è nelle aule dei nostri tribunali.

    Chi ha avuto la sfortuna di doversi difendere dai rappresentanti delle procure ha dovuto constatare che alcuni di loro invece di cercare la Verità nelle tragedie che si trovano ad affrontare fanno le cose per assicurarsi in qualche modo una carriera migliore negando perfino l'evidenza dei fatti. Come nel vostro caso.
    Servendosi dei tanto millantati "professori" (sempre gli stessi) che eseguono perizie per conto della magistratura e che sono in realtà solo dei venduti, questi PM pagando qualche migliaio di euro sborsati dalla comunità sono in grado di dimostrare tutto e il contrario di tutto, secondo le necessità del caso.
    In tutto questo nemmeno la (magra) consolazione che la gente possa rendersi conto in quale razza di paese viviamo perchè poi ci pensano giornali e televisioni a dare il colpo di grazia, scrivendo "quello che serve" e non "quello che succede" al fine di vendere 2 giornali in più o di soddisfare il politico di turno. Con buona pace del diritto all'informazione vera e non strumentalizzata.

    Ecco è questo che vi volevo dire: più queste persone cercano di negare l'evidenza e più ci fanno scoprire quale sia la verità.

    Saluti
    Roberto Burtone

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    1. Sig.Burtone Lei è un Grande Uomo! Complimenti! è una persona molto sensibile ed intelligente .....sodfisfare il politico di turno ahaha è proprio questa l'Italia!!!allora votiamo il movimento 5 stelle penso che allora sarà finita per le lobby

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  17. alcuni di questi secondini a volte si trasformano in aguzzini, anche con la complicità di medici e direttori degli stessi istituti(questa è la verità...!!!)
    esperienze pesonali mi portano a queste affermazioni e per quanto possibile vi sono vicino un abbraccio P.luigi

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  18. Ciao, mi chiamo Giovanna, siamo accomunate da un destino simile... la differenza tra te e me é che tu hai avuto l'intuizione di denunciare pubblicamente la storia di tuo fratello e di suscitarne il caso mediatico. Almeno la vergogna di uno Stato assente ha dato un po' di dignità a Stefano e alla sua squallida vicenda...
    Io invece ho ascoltato il consiglio del mio avvocato, mi disse che non bisognava "indisporre" il PM e quindi ho taciuto.
    Mia madre ha creduto per otto anni di avere una cisti al rene, prontamente diagnosticata perché lei (da ipocondriaca) faceva una prevenzione maniacale, ma il primario da cui andava si era sempre sbagliato: si trattava di un altro organo, ATTIGUO al rene! E cioè la coda del pancreas e non una cisti, ma un CARCINOMA. Dopo 8 anni da asintomatico iniziò a produrre i suoi effetti. Quando mia madre iniziò ad avere mal di pancia erano le metastasi al fegato e all'intestino che segnarono la sua condanna.
    Ma gli errori non finirono qua: ci recammo da un altro primario che la tranquillizzò dicendole che i tumori pancreatici, se di natura neoendocrina, sono curabili... per accertare ciò era necessaria una biopsia, una punturina, non se ne sarebbe neanche accorta.
    Il giorno del day hospital portammo gli esami del sangue, quelli della coagulazione sanguigna, superavano il limite massimo, ma lui diede l'autorizzazione a procedere... Dopo la "punturina" mia madre é andata in coma e dopo 10 giorni di agonia, 3 interventi chirurgici (uno di resezione epatica), ci ha lasciati per IMPONENTE EMORRAGIA INTERNA il 2 giugno del 2011.
    Mia sorella, 42 anni, già malata di tumore, non ha sopportato tutto questo e dopo un anno é morta anche lei...
    Quando mia madre era in coma noi denunciammo 3 medici. Intervenuta la morte il corpo fu sequestrato e fatta l'autopsia... 3 anni di indagini, non ci hanno portato al processo perché "il fatto non é causa della morte".
    Io, mio fratello e mio padre, superstiti di questa sciagura, non ci fermiamo, proprio come te... Il procuratore di Napoli a cui abbiamo indirizzato un disperato appello ci ha convocati e ci ha promesso giustizia... Ma io so bene che il principio NE BIS IN IDEM SOSTANZIALE tutelerà i CARNEFICI e non LE VITTIME!
    Abbiamo bisogno di suscitare un minimo di clamore... ho scritto a tutte le testate giornalistiche nonché trasmissioni televisive... Nessuno mi ha risposto. Ingoiamo un altro rospo? Credo che prima o poi mi strozzerò!
    Ti saluto affettuosamente...
    Giovanna Di Francia

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  20. ta ta5 maggio 2016 17:06
    Sti bastardi chiunque sia deve marcire in carcere e riflettere su quello che ha fatto! Gradasso di merda non sei nessuno per uccidere bastardi avete ucciso Stefano Cucchi Giuseppe uva e tanti altri ora dovete pagare Ilaria continua non arrenderti MAI ti aiutiamo noi! Chiedi e ti sarà dato

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  21. Ho visto il film (in Netflix) due giorni fa. Sono veramente comosso. Incredibile come queste cose ancora sucdedono Eppure In Italia. Sono brasiliano e qui accade spesso, purtroppo. Forza . Giusticia ! Saluti

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