domenica 6 novembre 2011

Un documentario per salvaguardare la verità



http://www.148stefano.org/index.php?option=com_content&view=frontpage&Itemid=8

16 commenti:

  1. Cara Ilaria,
    spero di potere, un giorno, vedere questo documentario. Ora non penso di potere perche' vivo all'estero, troppo lontano.
    In ogni caso esprimo a te e alla tua famiglia tutta la mia empatia e simpatia. Il motivo? Non per questioni di biografia personale, ma perche' amo il mio paese. Credo fermamente che solo un paese senza soprusi e abusi di potere possa chiamarsi civile. Sarebbe uno Stato col la "s" maiuscola. Invece....mi riempie di frustrazione vedere come lo stato di diritto sia continuamente sovvertito in Italia. Inevitabilmente questo succede soprattutto a scapito dei piu' deboli, discriminati, emarginati, "diversi". E mi riempie di rabbia vedere come spesso siano le istituzioni dello stato a commettere questi soprusi e a nutrire la cultura del disprezzo.
    Quello che manca nel nostro paese e' la cultura del rispetto. E questa mi sembra la ragione della vostra giusta lotta.
    Saludos,
    Davide Vecchi
    Santiago, Chile

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  2. Ciao Ilaria, siamo i due ragazzi che ti hanno fermato fuori dal Teatro Puccini, a Firenze, dopo la proiezione del documentario. Siccome, come ti avevamo accennato, facciamo parte di un gruppo di giornalismo partecipativo,Ripplemarks, abbiamo fatto un articolo sulla serata e ci faceva piacere mandartelo, eccolo qui: www.ripplemarks.net/2011/11/18/148-stefano-mostri-dellinerzia

    Ci vediamo a Bologna per l'intervista!
    A presto.

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  3. Tutta questa storia ha dimostrato che l'essere umano non ha nulla di umano e il rispetto della persona ha valore zero per molta gente.
    Ieri ho comprato e visto il film documentario. Anche io nel mio piccolo ho voluto denunciare e, ispirato da questa ennesima storia di mancanza di rispetto per le vittime e le loro famiglie, ho scritto e realizzato questo cortometraggio che spero tanto servi a non far dimenticare la storia di Stefano e di tutte le vittime di Stato e a trovare la verità:

    http://www.youtube.com/user/SteNIKvideo

    Nicola

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  4. Vi lascio questo link dove potete trovare il materiale che abbiamo messo insieme sabato 18 febbraio al centro Kulanka a Firenze. Potrebbe esservi utile o semplicemente d'interesse.

    http://recporter.blogspot.com/2012/02/sabato-18-febbraio-2012-al-centro.html

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  5. http://poesiedimatteocotugno.blogspot.it/2011/06/cella.html

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  6. vorrei contribuire oltre che con la mia solidarietà alla famiglia,anche con un contributo economico.postate un indirizzo o numero telefonico per poter contattare la sorella di Stefano e consegnarlgi il mio contributo.
    Sono stufo di rappresentanti delle forze dell'ordine che abusano della forza della fiducia e protezione che le istituzioni offrono.
    Troppa gente subisce angherie e sobbrusi da parte delle forze dell'ordine esse sono troppo forti con i deboli e troppo deboli con i forti.Ne sono testimoni ALDROVARDI, SANDRI,ZORNITTA,CUCCHI,E moltissimi altri..........

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  7. La droga. 925 grammi di hashish e 133 grammi di cocaina. Sono queste le sostanze stupefacenti che il 6 novembre scorso sono state ritrovate dai familiari di Cucchi in un appartamento di loro proprietà a Morena (in provincia di Roma), saltuariamente occupato da Stefano.

    http://roma.repubblica.it/dettaglio/caso-cucchi-sangue-sui-jeans/1780278

    In questo blog questa notizia non si trova...

    Cercare la verità significa non nascondere una notizia come questa...

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    1. Sei fratello di chi a pestato Stefano. Stefano e' stato pestato da persone come te. Avresti fatto lo stesso nei loro panni. Le persone che non hanno coscienza come te sono il male della societa' civile. Secondo la tua coscienza deviata si e' meritato quel calvario. C'e' poco da fare con quelli come te.

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  8. Cari familiari, non fermatevi finchè non avrete giustizia (non queste condanne ridicole ); Stefano ha subito la prepotenza di alcuni infami...
    Speriamo non succeda la stessa cosa ai figli dei medici, dei poliziotti, degli infermieri..., dei giudici...
    Un caro saluto
    Luca

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  9. Ciao Ilaria... mi chiamo Carlo, sono di Sassari ma vivo ad Olbia. Sono un educatore professionale e per lavoro mi capita di conoscere molti ragazzi che per motivi diversi hanno fatto alcune scelte sbagliate nella vita. Ma una persona deve essere sempre rispettata nella sua dignità e non è pensabile che chi ha recato dolore ad un'altra non sia punito per questo. Sono davvero vicino a voi per la vergognosa sentenza di oggi. Oggi Stefano non ha solo voi, ma ha anche me, e tante persone che sono convinte che lo STATO HA FALLITO un'altra volta! Ma io confido sulle persone come voi che, con l'affetto di tutti noi, smuovono le coscienze di chi dovrà cambiare le sentenze. Io sono con te e la tua famiglia per darti un abbraccio forte e per dirti che ci siamo e non siete soli. Puoi-potete contattare il gruppo Amnesty di Olbia se capitate in Sardegna e sappi-ate che anche qui hai-avete chi vi accoglierà a braccia aperte e continuerà a lottare con voi e per tutti NOI, ciao Carlo

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  10. è giusto chiedere allo stato giustizia, ma è altrettanto naturale che lo stato protegga sino all'estremo i suoi bravi ragazzi, che assolvono così degnamente, seguendo il naturale istinto per cui sono stati selezionati, al compito di carnefici.
    Come la magistratura attraverso vari cavilli: prescrizione, legittimo impedime4nto, etc...riesce a non condannare pedofili, maniaci sessuali, truffatori, evasori, così gratifica gli esecutori dello stato. Ciao Stefano, sei davvero un martire dell'umanità, senz'altro la tua sofferenza è stata maggiore di quelli che sono morti in croce.

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  11. Gentile Signora Ilaria, Le esprimo la mia sincera e profonda solidarietà per l'assassinio di Suo fratello Stefano, vittima innocente di uno Stato orrendo, in cui la fanno da padroni ladri, corrotti e dove l'ingiustizia prevale sempre in tutti i campi, da quello economico, politico, sociale, culturale, per finire a quello giudiziario. Sono amareggiato al pensiero che suo fratello Stefano, se si fosse chiamato Lapo oppure Piersilvio, avrebbe avuto un trattamento diverso dalle Forze dell'Ordine, Guardie Carcerarie, Medici e Giudici. In Italia la giustizia non è uguale per tutti. Ammiro il suo coraggio e la invito a non mollare mai, insieme alle altre persone che sono state vittime di gravissime ed intollerabili sentenze ingiuste. Le sono vicino e vorrei far parte di questa lotta, iscrivendomi ad un'Associazione che tuteli le Vittime contro le ingiustizie dei Tribunali.
    Cordiali saluti
    Vincenzo Di Gennaro
    Via Tiengo, 7
    82100 Benevento
    E-mail: vidige.vdg@gmail.com
    Tel. 320 0893572

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  12. Gentile Ilaria, ho ascoltato il suo intervento in TV. Sono anch'io profondamente addolorato e indignato..Nei suoi interventi per cortesia cerchi di evidenziare che la sua battaglia non e' solo per difendere la memora di Stefano ma affinche' vergognose ignominie di questo tipo non si ripetano in futuro. La cosa piu' triste e inaccettabile e' il comportamento di chi trova attenuanti al bestiale e vile comportamento degli agenti di custodia.Un abbraccio

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  13. Cara Ilaria, vorrei avere modo di contattarTi privatamente. Senza che ciò possa essere frainteso, desidererei aiutarTi nella vicenda giudiziaria che ha visto Tuo Fratello vittima in tutti i sensi della malagiustizia, prima, durante ed anche dopo la sua morte.
    Sono difensore di 140 Famiglie della Strage di Ustica e forse potrei darti quanche supporto. Tengo a precisare senza alcun compenso o interesse personale.
    Ecco il mio numero: 3296339855
    Chiamami quando vuoi, se vuoi.
    Coraggio!!!!
    Avv.Daniele Osnato

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  14. Ilaria Cucchi, tieni duro, un sacco di persone sono con te!

    Aldo.

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  15. Buongiorno,volevo esprimerLe la mia solidarietà.E' vergognoso quello che è successo a suo fratello.Chi serve lo Stato deve essere al di sopra del giudizio,quello spetta ad altri.Deve difendere anche coloro che delinquono(non è riferito a suo fratello,sia ben chiaro);coloro che infrangono la legge;tutti.Perchè non spetta a loro giudicare ma proteggere,in nome dello Stato.E per questo dovrebbero essere seguiti da personale adeguatamente preparato,per evitare burn out,cedimenti che sono della natura umana.Chi indossa una divisa non è al di sopra di tutto e di tutti ma anzi dovrebbe essere il più umile dei servitori.Troppe persone che indossano la divisa non ne sono degne.E se anche in casa Vs vi fosse stato un quintale di cocaina,non tocca a loro,ribadisco,giudicare.Spetta ad altri.Il loro compito è quello di far rispettare la legge,senza sostituirsi ad essa.Devono aiutare senza giudicare.
    GIORGI Lucia,Genova

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