Sono sconcertata dalla decisione di reintegrare i tre medici del Pertini, decisione che reputo quantomeno affrettata, dal momento che si tratta di medici raggiunti da avvisi di garanzia e quindi è stata ravvisata una responsabilità penale, sulla quale sta indagando la Procura. E sotto il profilo deontologico la responsabilità risulta ancora più netta: è stato ignorato il fatto che Stefano digiunasse fino a quando non avrebbe visto il suo avvocato o l'operatrice del C.E.I.S. Ma dal Pertini non mi aspettavo niente di diverso!
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martedì 1 dicembre 2009
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Cara Ilaria, cari genitori di Stefano. Andate avanti, andiamo avanti a cercare la verità. Lo dobbiamo a Stefano, alla sua dignità, e lo dobbiamo anche a noi stessi. ANCHE IO SONO STEFANO CUCCHI.
RispondiEliminafelipe
Cara Ilaria, cari genitori di Stefano. Andate avanti, andiamo avanti a cercare la verità. Lo dobbiamo a Stefano, alla sua dignità, e lo dobbiamo anche a noi stessi. ANCHE IO SONO STEFANO CUCCHI.
RispondiEliminafelipe
sono sconcertata dalla notizia....ho provato solo una enorme rabbia e la voglia di fare qualcosa, anche un'azione dimostrativa simbolica, magari fuori dal Pertini, silenziosamente e pacificamente....qualsiasi cosa la vostra famiglia decida, molte persone vi saranno vicine..un abbraccio.
RispondiEliminasilvia
Quello che è capitato a Stefano, può capitare a tutti. In questo paese, si comincia ad avere paura veramente.
RispondiEliminaLa sospensione sarebbe d'obbligo per un procedimento penale, prima che venga accertata ogni responsabilità...sono sconcertato anche io e non poco.
RispondiEliminaMi dispiace molto...vorrei potervi essere più vicino
La notizia del reintegro dei tre medici non mi ha stupito. Tutto va sempre all'incontrario ormai. Non oso pensare neppure lontanamente cosa potrei sentire ora io come sorella, come madre o come padre di Stefano. Una tristezza infinita, un dolore che annienta, una rabbia fin troppo vedente.
RispondiEliminaNon sono nessuno, ma sono con voi. E contro le ingiustizie, sempre.
Il mio sincero sostegno alla famiglia di Stefano che con tutta la loro forza lo stanno mantenendo vivo.
RispondiEliminaIl 10 novembre al Pertini è successo anche questo:
un uomo del bangladesh è morto dopo aver aspettato per ore una visita. Anche qui la famiglia non è stata informata.